Agostino Iacurci. Tracing Vitruvio
ID Evento 140826
Informazioni
Data Inizio
14-07-2019
Data Fine
13-10-2019
Categoria
Mostre, Mercati e Fiere
Indirizzo
Musei Civici - piazza Mosca, 29 (Palazzo Mosca) - Pesaro
Orario
Mar-Dom 10:00-13:00 e 16:30-19:30
Ingresso
intero € 13, ridotto € 8, gratuito per minori di 19 anni
Descrizione
Il Comune di Pesaro in collaborazione con l’Ente Olivieri – Biblioteca e Musei Oliveriani presenta la mostra Agostino Iacurci. Tracing Vitruvio. Viaggio Onirico tra le Pagine del De Architectura” a cura di Marcello Smarrelli con la consulenza scientifica di Brunella Paolini in programma a Palazzo Mosca – Musei Civici dal 14 luglio al 13 ottobre 2019. L’esposizione fa parte del ciclo “Mostre per Leonardo e per Raffaello” a Pesaro, Fano e Urbino, progetto diffuso e messo in campo di concerto dai tre comuni nell’ambito delle celebrazioni promosse dal MIBAC per i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci nel 2019 e di Raffaello Sanzio nel 2020, realizzato con il sostegno dei rispettivi Comitati nazionali, il contributo della Regione Marche e l’organizzazione di Sistema Museo. La scelta di trattare la figura di Marco Vitruvio Pollione (80 a.C.- 15 a.C. circa) – celebre architetto e scrittore romano attivo nella seconda metà del I sec. a.C. considerato il più famoso teorico dell’architettura di tutti i tempi – nasce in continuità con Fano che celebra Leonardo Da Vinci attraverso i fogli del Codice Atlantico in cui più volte viene nominato Vitruvio, a cui la città secondo la tradizione avrebbe dato i natali.
Tracing Vitruvio. Viaggio Onirico tra le Pagine del De Architectura è un articolato progetto site specific concepito per i Musei Civici di Pesaro da Agostino Iacurci (1986) – artista noto in tutto il mondo soprattutto per i suoi monumentali dipinti murali realizzati nello spazio pubblico – composto da opere tridimensionali e pittoriche dal carattere fortemente scenografico, capaci di creare una dimensione suggestiva e coinvolgente che accompagna la presentazione di dieci diverse edizioni del De Architectura, provenienti dalla Biblioteca Oliveriana. Il percorso si snoda partendo dal cortile di Palazzo Mosca con monumentali istallazioni ispirate alle architetture vitruviane e prosegue all’interno dei musei seguendo due fili conduttori. Uno più tradizionale e squisitamente filologico che intende analizzare la fortuna critica e editoriale del testo vitruviano risalente al I sec. a.C. e ampiamente diffuso nel Rinascimento grazie all’introduzione della stampa. Successo puntualmente documentato dalle raccolte oliveriane che annoverano numerose edizioni del De Architectura, alcune molto rare e preziose.
Dieci di queste, accuratamente selezionate, sono riunite ai Musei Civici e presentate in ordine cronologico, aperte ognuna su uno dei dieci libri di cui l’opera è composta in modo da poterne avere una panoramica completa e analizzarne più approfonditamente i contenuti. L’altro più libero e visionario, creato da Agostino Iacurci, la cui ricerca attuale è molto vicina ai temi dell’antico e allo studio sull’uso del colore nell’architettura e nelle arti plastiche di età classica. Per accompagnare la presentazione dei volumi del De Architectura l’artista ha realizzato un percorso in cui le forme e le creazioni vitruviane sono ridisegnate utilizzando il suo linguaggio pittorico caleidoscopico e surreale. Cariatidi, capitelli, colonne, templi sembrano rianimarsi, rivitalizzati dall’uso di cromie forti e brillanti, liberando l’antichità classica dall’etereo candore e dall’aura di olimpico equilibrio che il Neoclassicismo ci ha tramandato fino a restituire l’immagine di un’architettura nata da un popolo mediterraneo, fortemente legata al colore, alla luce, sempre in costante tensione tra l’apollineo e il dionisiaco, tra ragione e sentimento.
L’intervento di Iacurci si pone come un ulteriore commentario per immagini ai volumi, in dialogo con le edizioni e con gli artisti del passato che attraverso la tecnica dell’incisione si erano impegnati ad illustrare gli scritti di Vitruvio, spesso con risultati estetici di altissimo livello. L’artista ne fornisce una nuova e originale interpretazione attraverso il suo sguardo contemporaneo, intelligente e ironico con una componente fortemente onirica. Quasi un sogno ad occhi aperti, una sorta di moderna Hypnerotomachia Poliphili, il celebre romanzo allegorico attribuito a Francesco Colonna – corredato da 169 illustrazioni xilografiche – che costituisce una delle fonti iconografiche più celebri e utilizzate nel Rinascimento, di cui è esposta la magnifica edizione di Aldo Manuzio (Venezia, 1499). Una mostra innovativa e dal carattere sperimentale, ulteriore testimonianza di come la cultura classica possa rappresentare sempre una fonte d’ispirazione di primaria importanza per un artista contemporaneo e di come Pesaro con il suo ricco patrimonio sia un perfetto laboratorio culturale. La mostra è realizzata in collaborazione con M77 Gallery di Milano.