A VISUAL PROTEST. The Art of Banksy

ID Evento 127852

Informazioni

Data Inizio
21-11-2018

Data Fine
14-04-2019

Categoria
Mostre, Mercati e Fiere

Telefono
02 54917

Sito Web
Visita il sito

Indirizzo
MUDEC Museo delle Culture - via Tortona 56 - Milano

Orario
Lun 10:30-19:30, Mar-Mer e Ven 9:30-19:30, Gio e Sab-Dom 9:30-22:30

Ingresso
intero € 14, ridotto da € 4 a € 12, gratis per bambini fino a 3 anni

Descrizione

A Visual Protest. The Art of Banksy, in mostra al MUDEC di Milano dal 21 novembre 2018 al 14 aprile 2019, è un progetto espositivo curato da Gianni Mercurio che raccoglie circa 80 lavori tra dipinti, prints numerati (edizioni limitate a opera dell’artista), corredati di oggetti, fotografie e video, circa 60 copertine di vinili e cd musicali da lui disegnati e una quarantina di memorabilia (litografie, adesivi, stampe, magazine, fanzine, flyer promozionali), che raccontano attraverso uno sguardo retrospettivo l’opera e il pensiero di Banksy, artista e writer inglese la cui identità rimane tuttora nascosta, considerato uno dei maggiori esponenti della street art contemporanea.

Promossa dal Comune di Milano-Cultura e da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, la mostra si articolerà attraverso sezioni, che porteranno a una riflessione critica su quale sia (e quale potrà essere) la collocazione di Banksy nel contesto più generale della storia dell’arte contemporanea. Le opere dell’artista sono spesso connotate da uno sfondo satirico e trattano argomenti universali come la politica, la cultura e l’etica, manifestandosi come un’esplicita e mordace provocazione nei confronti dell’arroganza dell’establishment e del potere, del conformismo, della guerra, del consumismo. L’alone di mistero che, per scelta e per necessità, si autoalimenta quando si parla della figura di Banksy lo fa diventare un vero e proprio mito dei nostri tempi. La sua protesta visiva coinvolge un vastissimo ed eterogeneo pubblico e ne fa uno degli artisti più amati dalle giovani generazioni. Sono già state organizzate diverse mostre su Banksy presso gallerie d’arte e spazi espositivi, ma mai un museo pubblico italiano ha ospitato finora una sua monografica.

In linea con i principi di fruizione delle opere dell’artista non sono presenti in mostra suoi lavori sottratti illegittimamente da spazi pubblici, ma solo opere di collezionisti privati di provenienza certificata. Si illustrano i “movimenti” che hanno utilizzato una forma di protesta visiva attraverso la fusione di parole e immagini e con un’attitudine all’azione, a cui Banksy fa riferimento esplicitamente per modalità espressive: dal movimento situazionista degli anni ’50 e ’60, con il quale Banksy condivide l’attitudine sperimentale e l’attenzione sulle realtà urbane, alle forme di comunicazione ideate e praticate dall’Atelier Populaire, il collettivo di studenti che nel maggio del 1968 diffuse attraverso centinaia di manifesti i temi della protesta sui muri di Parigi fino ad arrivare ai lavori dei writers e dei graffitisti di New York degli anni ’70 e ’80, multiculturali e illegali per vocazione e dal forte senso di appartenenza comunitaria. Come gli street artists della sua generazione Banksy accentua il contenuto dei messaggi politici e sociali in maniera esplicita, spostando il messaggio dalla forma al contenuto.

Questi aspetti emergeranno come fondanti dell’arte di Banksy nel corpus di opere presentate in mostra, che saranno suddivise per generi e temi, come ad esempio l’idea e la pratica della serialità e della riproducibilità dei lavori riferiti a Warhol (tra i quali i ritratti di Kate Moss o le serie “Tesco”, in cui utilizza il marchio della grande catena di distribuzione britannica alla maniera di Campbell’s Soup) o del détournement, in cui Banksy interviene su copie di opere esistenti e spesso universalmente conosciute, con l’inserimento però di alcuni elementi stranianti che ne modificano il significato. Attraverso la lettura dei lavori saranno quindi illustrate le strategie, il senso e gli obiettivi dei suoi messaggi e la sua cifra stilistica, data dalla tecnica dello stencil, affinata da Banksy con il duplice scopo di poter eseguire i lavori illegali con una notevole velocità e allo stesso tempo renderli più elaborati. Una speciale sezione video racconterà al pubblico i murales che Banksy ha realizzato in diversi luoghi del mondo, tuttora esistenti o scomparsi, evidenziando così quanto il Genius loci sia un aspetto fondamentale nel suo lavoro: molti lavori nascono infatti anche semplicemente in funzione dei e per i luoghi in cui sono realizzati.

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