L’Amore Materno alle Origini della Pittura Moderna
ID Evento 126355
Informazioni
Data Inizio
07-12-2018
Data Fine
10-03-2019
Categoria
Mostre, Mercati e Fiere
Indirizzo
Galleria d'Arte Moderna Achille Forti - Cortile Mercato Vecchio - Verona
Orario
Mar-Ven 10:00-18:00, Sab-Dom e festivi 11:00-19:00
Ingresso
intero € 4, ridotto € 2.50, gratis per bambini fino a 7 anni
Descrizione
Il tema della maternità, in un momento nodale nell’arte italiana fra 800 e 900, è al centro della mostra L’amore materno alle origini della pittura moderna, da Previati a Boccioni proposta dai Musei Civici di Verona negli spazi della Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, dal 7 dicembre al 10 marzo 2019. La mostra, curata da Francesca Rossi e Aurora Scotti, è testimonianza dell’importante e proficua collaborazione tra i musei veronesi e i Musei Civici di Milano, il Mart di Rovereto e il Banco BPM. L’esposizione è la prima che la città di Verona dedica agli esordi del Divisionismo italiano, con l’obiettivo di promuovere la conoscenza di uno dei periodi più creativi della storia dell’arte del nostro Paese e, allo stesso tempo, restituire un contesto e un fondamento critico di riferimento alle opere della Galleria d’Arte Moderna Achille Forti legate a tale ambito figurativo, a partire da S’avanza di Angelo Morbelli, capolavoro esposto nel percorso dedicato alla collezione civica.
Il fulcro della nuova esposizione è costituito dalla Maternità di Gaetano Previati, un capolavoro di grande formato e fortemente evocativo legato al tema dell’amore materno e proveniente dalle collezioni di Banco BPM. Il dipinto esposto alla prima Triennale di Brera del 1891 suscitò un vivace dibattito oltre che sulla tecnica divisionista, anche sui possibili esiti simbolici della rappresentazione. Il famoso artista-critico Vittore Grubicy, già attento sostenitore di Segantini, individuò nella tela di Previati il prototipo della pittura ‘ideista’. Il percorso espositivo costruito attorno al grande dipinto propone celebri capolavori di Gaetano Previati, Medardo Rosso, Giovanni Segantini, Angelo Morbelli, Giuseppe Pellizza da Volpedo e Umberto Boccioni, capaci di restituire in maniera esemplare l’intensa stagione culturale che ha segnato il transito rivoluzionario della pittura italiana ottocentesca nella direzione europea dell’arte moderna d’avanguardia. Da qui, la rigorosa selezione filologica di una quindicina di opere che mette in evidenza il confronto tra esiti e ricerche diverse contemporanee al maestro ferrarese, ma anche le ricadute e gli stimoli forniti da queste sperimentazioni alle avanguardie del primo Novecento.
Umberto Boccioni, in particolare, cercò un confronto diretto con Previati: la Maternità del Banco BPM rappresenta uno dei cardini del suo percorso critico come punto di riferimento in quel un puntiglioso programma di studio nella storia dell’arte che, dopo molteplici ricerche, lo portarono al Futurismo. Alla definizione del tema legato al tema dell’amore materno hanno inoltre contribuito generosamente tutti i prestatori che hanno così reso possibile la realizzazione della mostra, fra cui il Museo Segantini di Saint Moritz. Un riconoscimento particolare va ai Musei Civici di Milano, alle Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco, alla Galleria d’Arte Moderna di Milano e al Mart di Rovereto: istituzioni che hanno collaborato attivamente all’elaborazione dei contenuti del progetto scientifico partecipando anche all’ideazione di un piccolo circuito virtuale sul tema dell’amore materno itinerante tra le sedi di Verona, Rovereto e Milano, che il visitatore troverà segnalato nel catalogo e nei fogli di sala dedicati a Le due madri di Segantini e all’Autoritratto con la madre di Giorgio de Chirico, opere da considerare a pieno titolo parte dell’esposizione.
L’esposizione è arricchita da un contributo multimediale dedicato alle fasi di gestazione della Maternità di Previati. Questa preziosa documentazione deriva dalla campagna di analisi scientifiche condotta con gli strumenti più avanzati delle nuove tecnologie presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze allo scopo di monitorare lo stato di conservazione dell’opera e di comprendere la singolarissima tecnica pittorica impiegata da Previati.