Piazza Giovanni Paolo II, Fabriano, Marche, Italia
LEONARDO. La Madonna Benois
ID Evento 138829
Informazioni
Data Inizio
01-06-2019
Data Fine
30-06-2019
Categoria
Mostre, Mercati e Fiere
Indirizzo
Pinacoteca Civica Bruno Molajoli - piazza Giovanni Paolo II - Fabriano (AN)
Orario
tutti i giorni dalle 10:00 alle 20:00
Ingresso
intero € 8, ridotto € 5, gratuito per minori di 12 anni
Descrizione
Nell’anno dell’anniversario dei 500 anni dalla sua morte, il capolavoro giovanile di Leonardo da Vinci torna in Italia, dopo 35 anni dalla sua unica esposizione, in occasione della XIII Unesco Creative Cities Network Annual Conference di Fabriano (Ancona). L’Ermitage sceglie dunque di celebrare il genio del grande artista italiano proprio nel suo Paese natale, con prestiti eccezionali a cominciare da quello de La Madonna Benois a Fabriano, ove la preziosa opera sarà in mostra presso la Pinacoteca Civica Bruno Molajoli dal 1° al 30 giugno 2019. A Fabriano, l’esposizione di quest’opera straordinaria costituisce il principale evento del programma culturale della XIII UNESCO Creative Cities Conference, il più importante appuntamento internazionale del network che riunisce i comuni che hanno identificato nella creatività un fattore strategico di sviluppo. Il meeting, ospitato nella città marchigiana dal 10 al 15 giugno 2019, darà vita a un ampio dibattito sulle sfide delle città nel XXI secolo e rappresenterà un’occasione unica per mostrare al mondo il meglio del sistema italiano della creatività.
La Madonna Benois, icona conosciuta nel mondo, è un’opera chiave del giovane Leonardo da Vinci. Realizzata probabilmente tra il 1478 e il 1480, segna la sua indipendenza dallo stile e dalla formazione di Verrocchio, nella cui bottega il Maestro era entrato circa 10 anni prima: un manifesto di quella “maniera moderna” di cui Leonardo fu iniziatore. Al suo secondo impegno su uno dei temi religiosi più diffusi, all’età di ventisei anni, l’artista rompe con la tradizione e inventa una nuova figura di Maria: non più l’imperturbabile Regina dei cieli ma una semplice madre che gioca con il proprio figlio. Leonardo non ha creato un’immagina statica e devozionale, ha solo fermato un momento, non ha dipinto una scena di genere ma ha immesso nella quotidianità significati profondi come quello cui rimanda la piantina che Maria fa roteare tra le dita, incuriosendo il figlio: una comune – ma premonitrice – crucifera. Anche la semioscurità in cui egli immette le due figure sacre – un luogo chiuso e semibuio, privatissimo – al contrario dello spazio aperto e pieno di sole della tradizione fiorentina, accresce gli interrogativi, introducendo secondo alcuni attesa e mistero e distingue questa primizia leonardesca, tanto carica di sviluppi futuri.