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Descrizione
Parolario diventa maggiorenne e per i suoi diciotto anni quest’anno si regala “La felicità”!
Alcuni dicono che la felicità sta nelle piccole cose. Altri che non esiste e che bisogna smettere di cercarla, salvo poi continuare a cercarla. Altri ancora credono che si tratti di pochi rari momenti, o che magari sia troppo faticosa da raggiungere. La felicità è questione di fortuna, dell’impegno di una vita, è portata solo dall’amore o magari dalla cura di cose, piante e persone? I filosofi sospettano che “felicità” sia un termine equivoco, ma i filosofi, si sa, sospettano sempre. Ne parlano - anche quando non ne parlano - i romanzi e le poesie, i film, le statue o i quadri. E gli scienziati, i politici, le mamme, i musicisti e i giardinieri. Tutti hanno un’idea sulla loro felicità, e su quella altrui.
Parolario, come di consuetudine, parlerà di felicità attraverso i libri, la poesia (Tiziano Fratus, Patrizia Valduga), la filosofia (Laura Boella, Luciano Canova), le scienze (Guido Barbujani): anche solo parlarne forse porterà un po’ di felicità.
In programma, oltre agli incontri con romanzieri, scrittori, filosofi e poeti, ci sono anche il cinema serale, l’arte, la musica (Laura Fedele, Alberto Fortis), il teatro (Bruno Gambarotta), l'economia (Giulio Sapelli, David Bidussa), ma anche appuntamenti come la Filosofiacoibambini, lo yoga con letture e il laboratorio di lettura rilassata con trattamenti shiatsu.
Tra gli altri ospiti, solo per citarne alcuni, Massimo Bubola, Oney Tapia, Ritanna Armeni, Hanne Ørstavik, Alessandro Milan, Sandra Petrignani, Antonio Caprarica, Franco Brevini, Marcello Foa, Alberto Mattioli, Carolina Orlandi, Sergio Valzania, Carlo Pagani e Mimma Pallavicini, Marco Bay, Marco Martella, Fabio Genovesi, Andrea Vitali, Beppe Bergomi, Annarita Briganti, ...
La scelta dell’immagine di questa nuova edizione di Parolario è caduta sulla “lana di fata” - o zucchero filato – che è in grado di evocare un immaginario preciso, un contesto gioioso fatto di suoni, magia, gente camuffata e libera. Coinvolge la sfera intimista del ricordo, e spesso si associa ad un evento di piccole dimensioni. L’impianto tipografico utilizzato fa invece da contrappunto a questa dolcezza, ha una forma molto grafica, lontana dalla sensazione di dolce e soffice dello zucchero. Quasi a ricordare che quello che si sta vedendo è un impressione fugace in un’epoca di inquietudine ed incertezza.
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