Protagonista della nona edizione de “I Colori del Sacro” (Padova, Museo Diocesano dal 3 febbraio al 24 giugno 2018) è il corpo.
Il corpo inteso nei suoi aspetti fisici, nel rapporto con ciò che lo circonda, con l’ambiente, con le persone ed anche con il Sacro; nel rapporto e nel confronto con la diversità e la disabilità.
Il corpo è carne, ossa, muscoli, ma anche cervello e cuore, pensiero e sentimenti. Quello che si vede esternamente è solo una parte del tutto. Materialità e immaterialità, quindi. Percezione di sé e relazioni. Anatomia e significati archetipici.
“I Colori del Sacro” è da sempre un’occasione di esplorazione, di confronto e di dialogo: il linguaggio dell’illustrazione è per sua vocazione universale, abbatte le barriere e arriva dritto al bersaglio, alla sensibilità di chi osserva; è in grado di trasmettere informazioni e emozioni, a tutti, con immediatezza.
La visita alla mostra nelle intenzioni degli organizzatori è concepita e organizzata come un momento formativo e di crescita, di divertimento e di godimento estetico ed infine di sperimentazione attraverso laboratori ed esperienze di gruppo. Tante le attività progettate appositamente per le scuole, per le famiglie, per i gruppi di giovani e di adulti. Un centinaio gli illustratori invitati e selezionati che ci racconteranno la loro personale visione del corpo, tra questi Martin Jarrie (Francia), Gabriel Pacheco (Messico), Javier Zabala (Spagna) e gli italiani Anna Castagnoli, Giovanni Manna, Simone Rea.
In occasione della mostra Topipittori nella collana PIPPO (Piccola pinacoteca portatile), di recente insignita del Premio Andersen 2017 per il miglior progetto di divulgazione, ha pubblicato “Essere Umani. Il corpo nell’arte, dalla Preistoria ad oggi” album illustrato da Sylvie Bello con i testi di Andrea Nante: un libro prezioso che vuole avvicinare i più giovani ai grandi protagonisti dell’arte, coinvolgendoli nel rielaborare con il proprio segno le opere d’arte, offrendo spunti e approfondimenti attraverso la dinamica del quaderno attivo, da usarsi sia a scuola sia in famiglia.
La mostra ha originato il progetto “Un diSegno per il Corpo”, realizzato in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Padova: in due plessi scolastici della città Antonio Panzuto, curatore del progetto, ha guidato e fatto lavorare delle classi di bambini sul tema del corpo e della sua rappresentazione. Le opere dei bambini con le loro voci, le loro paure i loro desideri ci invitano a fermarci e a farci riflettere: piccole opere d’arte che saranno valorizzate nell’allestimento della mostra.
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