CANOVA. Un Restauro in Mostra
ID Evento 135051
Informazioni
Data Inizio
06-05-2019
Data Fine
30-09-2019
Categoria
Mostre, Mercati e Fiere
Indirizzo
Museo e Real Bosco di Capodimonte - via Miano, 2 (Sala 6 - primo piano) - Napoli
Orario
Mer-Dom e Mar 9:00-19:30
Ingresso
intero € 12, ridotto da € 4 a € 8, gratuito per under 18
Descrizione
Il Museo e Real Bosco di Capodimonte, in omaggio e in occasione della grande mostra Canova e l’Antico in programma al Museo Archeologico Nazionale di Napoli dal 6 maggio al 30 settembre 2019 propone la mostra-focus Canova. Un restauro in mostra. L’esposizione si inserisce nel ciclo di mostre-focus L’Opera si Racconta con cui il Museo e Real Bosco di Capodimonte dà voce a dipinti, sculture e oggetti d’arte presentate al pubblico in relazione con altre opere o documenti in grado di spiegarne il contesto. La mostra, a cura di Maria Tamajo Contarini e Alessia Zaccaria, è realizzata in collaborazione con l’associazione Amici di Capodimonte onlus e con il supporto dell’azienda Tecno srl.
Il progetto espositivo è stato inaugurato nella primavera 2017 con la Crocifissione di Antoon Van Dyck, poi proseguito con la Parabola dei ciechi di Pieter Brueghel il Vecchio e infine con la Sacra Conversazione di Konrad Witz. L’opera al centro della mostra è il Ritratto di Letizia Ramolino di Antonio Canova, il calco della scultura che raffigura Letizia Remolino Bonaparte seduta su una sedia alla greca, commissionata direttamente dalla madre dell’Imperatore, presente a Roma dal 31 marzo al 14 novembre del 1804. L’opera, acquistata a Parigi nel giugno 1818 da William Cavendish VI Duca di Devonshire, è esposta oggi a Chatsworth House. La scultura in gesso presentata a Capodimonte fu acquisita nel novembre del 1808 dalla corte di Gioacchino Murat e Carolina Bonaparte, sorella dell’imperatore. Fu lo stesso Canova a suggerire l’ingresso dell’opera nelle collezioni reali assieme a una delle repliche in gesso della statua di Napoleone come Marte Pacificatore, di cui rimane il busto esposto nella Gipsoteca dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli.
Nel 1810 le sculture risultano esposte nella stessa sala delle Regie scuole delle arti e del disegno nel Palazzo degli Studi, oggi al MANN. In una visita al museo nel 1813, Canova non approvò la sistemazione giudicandola poco idonea alla maestosità della scultura dell’Imperatore. Con la Restaurazione borbonica prima e con l’avvento dell’Unità d’Italia poi, le sculture furono trasferite in deposito e in locali secondari del museo, per confluire alla fine dell’Ottocento nel nucleo di opere che costituì la Sala del Canova dello stesso museo degli studi, assieme al marmo di Ferdinando IV. Nel 1957 la scultura è trasferita a Capodimonte per essere esposta nella sala 79 del museo dedicata da Bruno Molajoli al Decennio francese. Ancora oggi è presente nell’allestimento dell’Appartamento reale al primo piano del museo.
Dopo aver raffigurato Napoleone come Marte Pacificatore (1802 Londra, Apsley House) e la sorella Paolina come Venere vincitrice (1804 Roma, Galleria Borghese), Canova presenta Letizia come Agrippina (1804-7), di cui l’artista aveva certamente ammirato la statua romana conservata in Campidoglio, ma anche quella della Agrippina Farnese esposta a Napoli. Sarà la scelta di ritrarre donne sedute o distese a ricorrere di frequente nelle opere di Canova, divenendo una delle sue rappresentazioni favorite. Dell’opera l’artista ha realizzato alcuni bozzetti preparatori e numerose varianti che si intende idealmente mettere a confronto con la versione del Museo di Capodimonte.