Prosegue la rassegna Camaleontika di Almese con “Le rose di Atacama”, uno spettacolo storico della compagnia Assemblea Teatro di Torino con testo di Luis Sepulveda e regia del direttore di compagnia Renzo Sicco.
CAMALEONTIKA 2017/2018 è la quarta stagione teatrale organizzata ad Almese (TO) dalla compagnia Fabula Rasa diretta da Beppe Gromi, che sta proponendo spettacoli di teatro per tutte le età, cabaret, danza e musica grazie al sostegno del Comune di Almese e della Fondazione Piemonte dal Vivo – Circuito Regionale Multidisciplinare.
“Le rose di Atacama”
testo di Luis Sepúlveda | regia: Renzo Sicco
con Mattia Mariani e Silvia Nati | musiche eseguite dal vivo da Daniele Li Bassi
Le rose di Atacama sono uno strano, meraviglioso spettacolo della natura che è possibile osservare intorno alla fine di marzo nel deserto di Atacama, a nord del Cile: in seguito ad una delle rarissime piogge, un tappeto di rose dal colore brillante si distende sul deserto dando luogo ad uno scenario straordinario. Il fenomeno dura pochissime ore, finché il torrido sole del deserto dissolve e calcina le rose, che così concludono la loro breve vita.
Le rose di Atacama assurgono a metafora della possibilità di vita, bellezza e colore anche laddove le condizioni dell’esistenza sono più dure, dolorose ed estreme. A quarant’anni dal golpe dell’11 settembre la volontà di non dimenticare… Stupore ed emozione: le rose lasciano senza fiato, fioriscono lì dove la vita sembra una stupida utopia, regalano emozioni straordinarie. Le storie raccontate nello spettacolo fanno la stessa cosa: che si parli di un grande presidente, piuttosto che di un esule, o di un professore amante della letteratura, le parole attraggono lo spettatore, lo legano ad una sedia immaginaria, gli conquistano la pancia.
E i protagonisti sono semplici uomini, eroi di tutti i giorni, continuamente impegnati nella lotta per affermare libertà e giustizia, un percorso spesso accidentato affrontato sempre con dignità e coraggio, a volte con amarezza. Tutti appartengono all’universo latinoamericano, a quel Cile capace di stupire ma che la dittatura ha reso silenzioso.
La figura di Salvador Allende viene abbozzata, ma conquista un grande spazio nell’immaginario dello spettatore, proprio perché ne vengono presentati gli aspetti umani più intimi, che ne fanno comprendere la grandezza, rendendola universale. Allende è un uomo che combatte, che si misura quotidianamente con le difficoltà dell’esistenza, con il peso delle scelte che è tenuto a fare.
Le musiche eseguite dal vivo da Daniele Li Bassi hanno un forte potere evocativo: ricreano l’atmosfera del paese andino, rendendolo improvvisamente più vicino.Uno spettacolo fatto di uomini e donne che prova a far pensare col cuore, scivolando tra vite che si possono solo immaginare.
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