Olivo Barbieri. Mountains and Parks

ID Evento 146810

Informazioni

Data Inizio
15-11-2019

Data Fine
19-04-2020

Categoria
Mostre, Mercati e Fiere

Telefono
0165 275 937

Sito Web
Visita il sito

Indirizzo
Centro Saint-Bénin - via B. Festaz, 27 - Aosta

Orario
Mar-Dom 10:00-13:00 e 14:00-18:00

Ingresso
intero € 6, ridotto € 4, gratuito per under 18

Descrizione

L’esposizione Olivo Barbieri. Mountains and Parks, curata da Alberto Fiz e coordinata dalla Struttura Attività espositive dell’Assessorato regionale, presenta oltre 50 lavori esposti in un percorso ventennale che comprende una serie di grandi immagini fotografiche inedite che hanno come soggetto le montagne della Valle d’Aosta, in particolare il Cervino e il Massiccio del Monte Bianco, realizzate per l’occasione. Per la prima volta verrà inoltre presentata la produzione scultorea attraverso tre monumentali lavori plastici che occupano l’ala centrale del Centro Saint-Bénin. Le opere in mostra ripercorrono la ricerca compiuta da Barbieri dal 2002 al 2019 sottolineando l’attenzione verso le tematiche connesse con il paesaggio e l’ambiente. Non mancherà un ciclo d’immagini dedicato alla storia dell’arte antica e moderna e la proiezione di un video del 2005 realizzato in Cina.

Mountains and Parks, il progetto ideato per il Centro Saint-Bénin, propone l’indagine di Barbieri sui parchi naturali, siano essi le Alpi (già nel 2012 la Valle d’Aosta era stata oggetto di una specifica indagine), le Dolomiti, Capri rivisitata con i colori della memoria o le cascate più importanti del pianeta che come afferma l’artista “sopravvivono intatte ad uso del turismo o come luoghi fisici museali dove ammirare come potrebbe essere una natura incontaminata”. Si tratta di una rassegna spettacolare e problematica che affronta questioni fondamentali come l’esigenza di un rinnovato equilibrio naturale associato al turismo di massa che se da un lato “consuma” i luoghi dall’altra ne garantisce la sopravvivenza.

Le immagini di Olivo Barbieri viste dall’alto, riprese con la tecnica della messa a fuoco selettiva che evidenzia solo alcuni elementi lasciando volontariamente sfocato il resto della scena, hanno inaugurato un nuovo modo di percepire il paesaggio che grazie all’introduzione consapevole di alcuni “errori” fotografici ci appare in modo inedito, più simile a un modellino in scala (non manca nemmeno l’uso della pittura digitale) che a un contesto reale. Sebbene nulla di ciò che vediamo appaia contraffatto, l’indagine di Barbieri decreta l’ambiguità della rappresentazione. Sono immagini che non nascono dalla volontà di ottenere effetti speciali (non c’è post-produzione) ma dalla curiosità di verificare il comportamento del mezzo fotografico in condizioni non-idonee. Insieme ai parchi dei ghiacci e dell’acqua, il suo sguardo si estende ai Landfills, le quattro grandi discariche abitate da migliaia di persone e animali del Sud Est asiatico in Thailandia, Indonesia e Malesia. Sono i parchi tematici in negativo, la coscienza sporca dell’Occidente dove si gioca l’equilibrio del pianeta.

Il paesaggio si estende anche alla storia dell’arte dove la messa a fuoco selettiva modifica la percezione di opere ormai metabolizzate con un atteggiamento ironico e dissacrante. Nel Paradiso Terreste di Nicolas Poussin sembra di vedere il Creatore che si allontana appoggiato ad un drone di controllo, mentre il mito di Mark Rothko è connesso con i simboli del fast food americano, gli hamburger. Il dialogo con i maestri del passato coinvolge anche Paolo Uccello, Caravaggio e Canaletto. Quest’ultimo, attraverso l’uso della camera ottica, sembra anticipare gli esiti della fotografia contemporanea. Per la prima volta è presentata in mostra la produzione plastica di Barbieri con tre grandi sculture in legno realizzate per l’occasione che fanno riferimento alla mappatura simbolica dei codici Hobo, i vagabondi americani e i Rom. Ne emerge una geografia errante che crea un paesaggio segreto accessibile solo ai membri della tribù.

A completamento della rassegna verrà proiettato il video Seascape#Night, China Shenzhen 05 del 2005, parte di un progetto artistico in divenire. In questo caso tutto parte da Shenzhen in Cina una delle più importanti nuove aree economiche vicino ad Hong Kong dove un’intera generazione di cinesi sta per concedersi, per la prima volta da cinquant’anni, un divertimento di massa: fare il bagno in mare al chiaro di luna. Il catalogo della mostra, in italiano e francese, con la pubblicazione di tutte le opere esposte è edito da Magonza. Insieme ai saggi di Alberto Fiz e Daria Jorioz, contiene un intervento di Paolo Cognetti e un testo sull’estetica della montagna dell’alpinista Giovanni Battista Rossi.

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