Indirizzo
Lu.C.C.A. Lucca Center of Contemporary Art - Via della Fratta, 36 - Lucca
Orario
da martedì a domenica 10-19 - chiuso lunedì
Ingresso
Libero
Totale voti: 32 - Rating: 3.0 Attenzione, non é possibile votare l'evento oltre i 30 giorni dal termine.
Descrizione
Sono tutto un gioco di luce e materia le opere dell’artista calabrese Pasquale Celona che dal 16 giugno al 16 agosto 2018 saranno esposte nel Lu.C.C.A. Lounge & Underground, con ingresso libero, nella personale dal titolo “La luce oltre”. La mostra sarà inaugurata alla presenza dell’artista e del curatore Maurizio Vanni sabato 23 giugno 2018 alle ore 17.
“Celona – scrive Maurizio Vanni nel testo critico di presentazione – sembra essere consapevole che la luce è ciò che permette la costruzione dell’universo, partendo dalla creazione divina fino ad arrivare alla realtà in essere per come la percepiamo. In molti suoi dipinti il fenomeno irraggiante è tale da risultare, in sintonia con il flusso vitale del quadro, come una specie di apertura, un vero e proprio stargate attraverso il quale anelare a quel cambio dimensionale che potrebbe condurci alla giusta armonia con il cuore della natura e all’essenza della visione”. I suoi lavori sono dominati da una luce che irradia dall’interno dei volumi creando un’atmosfera quasi onirica. Non abbiamo più di fronte a noi paesaggi, ritratti o nature morte, ma immagini della memoria che si rifanno a vicende reali o ideali del passato intrecciate a quelle del presente. Tutto ciò per portare a galla la precarietà e la provvisorietà del destino umano.
“Fisica, metafisica ed estetica della luce – prosegue Vanni –: sono questi i percorsi che si aprono nella visione della materia della vita, dell’universo e della storia. Celona affronta con disincanto l’esperienza umana che parte sempre dall’io umano e dal suo inesauribile bisogno di felicità e condivisione, per poi trasformarsi in un dialogo con quell’io sociale, realmente isolato, che si adatta alle esigenze del quotidiano”. Ecco allora che le sue figure appaiono quasi sempre isolate e, anche se ce ne sono più di una nello stesso quadro, sembrano appartenere a dimensioni differenti, non comunicano pur avendo talvolta contatto fisico.
È la luce a dettare le sinuosità dei corpi mentre lo spazio ritma la loro esistenza e i colori spingono la scena in una visione asimmetrica del reale. Le cromie appaiono istintive e innaturalmente naturali senza eccessi chiaroscurali: non vogliono esprimere o significare nulla oltre se stesse, accentuando la mancanza di riferimenti spazio-temporali. L’oggetto o la figura diventano così una semplice cosa e permettono attraverso una “luce oltre” di ricreare le leggi del divenire cosmico.
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